Italian reports • 31

Buon inizio weekend wordsbookiani!!!

Come passerete questa giornata? La mia idea iniziale (come ogni weekend ultimamente) era il dolce far niente ma poi mi sembrava di buttare via del tempo prezioso così mi sono seduta comoda comoda sul divano e ho deciso di aggiornare un po' il blog, lunedì ci sarà un sorpresa per voi!!!

Nel frattempo, vi segnalo L'ultima danza di Emiliano Gambelli edito da Augh Edizioni, un libro che dalla trama mi ha spinto a conoscerne di più ed essendo un racconto lungo, sicuramente lo leggerò molto presto! Ma andiamo a scoprirlo meglio con i dettagli e un piccolo estratto...


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L'ultima canzone
L'ultima Danza
di Emiliano Gambelli

Editore: Augh!
Pagine: 62
Prezzo: 9,90 €
Formato: Cartaceo
Data d'uscita: 29 febbraio 2016
Link d'acquisto: amazon.it

Trama:
Carmelo e Livio sono cresciuti insieme e insieme si trovano a vivere una vita che non li soddisfa, circondati da una società bigotta e sputasentenze. Due maschere indossate per gioco danno ad entrambi la possibilità di riscattarsi, di mostrare a se stessi il proprio valore e la propria onnipotenza. Inizia così un gioco perverso, fatto di terrore e redenzione, che sconvolgerà in modi diversi l'esistenza di chi si troverà sulla loro strada.

Emiliano Gambelli
Nato a Roma il 03 luglio 1984, la sua prima esperienza come scrittore è stata in ambito musicale. Emiliano è infatti un cantautore di brani inediti ed ha registrato nel 2010 il suo primo album autoprodotto dal titolo Tea Time. Album che ovviamente è stato fatto per diletto e che però mi ha visto finalista con due brani tratti dallo stesso nel concorso “Lungotevere rock fest” svoltosi nel 2011 presso il “Crossroads” noto locale romano di musica dal vivo. Dallo questo stesso album sono stati scelti altri 2 brani per accompagnare due corti che hanno partecipato a due differenti concorsi: Hello series! e La commedia romantica in 15 secondi.
Nel dicembre 2012 ha registrato Dietro un chicco di caffè che ad oggi ha visualizzato su youtube più di 1100 (giugno 2015) visualizzazioni. Ha scritto e cantato alcuni brani per Caduta Inversa (compositore romano di musica elettronica e autore di colonne sonore per video giochi e pubblicità). Dal maggio 2013 canta nella Tribute band italiana dei The Darkness famosa rock band inglese e da quest’anno ha intrapreso un nuovo progetto di brani originali dal nome La Fine. In ambito letterario ho partecipato a concorsi minori di poesia.
Al momento è al lavoro sul mio secondo lavoro come solista intitolato “Domande aperte”. Sarà un LP di 7 brani e uno di questi è “Houdini” per il quale è stato girato appositamente un video disponibile su youtube e che ad oggi ha superato le 700 visualizzazioni in 2 mesi. A fine marzo è uscito il suo primo romanzo intitolato I due angeli.

Mi chiedo spesso quale sia il confine delle cose.
Il confine esatto fra diritto e dovere, tra dire e non dire, fare o non fare, tra buono e cattivo e soprattutto tra bene e male. Si decide così velocemente cosa è bene e cosa male, troppo velocemente. Ce lo insegnano sin da piccoli a comportarci in modo corretto nei confronti di noi stessi e soprattutto nei confronti degli altri. La cosa che più mi sorprende è vedere come non s’insegni assolutamente a fare del bene senza per forza ricevere qualcosa in cambio. Senza riceverne un vantaggio. Ci si aspetta sempre un riconoscimento da parte del prossimo. Noi lo aiutiamo e ci aspettiamo che il favore ci venga restituito, anche solo per il gusto di avere riconoscenza. Regali comandati, complimenti a tavolino e perfino della “beneficenza” retribuita sono solo alcuni dei simpatici vizi che l’uomo stenta a togliersi.
Quello che non ci insegnano poi è la distinzione all’interno delle categorie “bene” e “male”. Sappiamo che esistono, sappiamo che sono pregne di comportamenti, di persone, d’idee. Sappiamo distinguerle a grandi linee da lontano ma non sappiamo orientarci poi al loro interno, soprattutto quando qualcuno che conosciamo ci si ritrova dentro o, peggio ancora, quando siamo noi stessi a sguazzare nel “male”. In queste due grandi categorie ci si butta un po’ di tutto e spesso la nostra presenza è dovuta a uno status o a un’idea che gli altri hanno di noi. Infatti, nel “bene”, forse immeritatamente, ci si ritrovano politici, esponenti del clero, benpensanti, perbenisti. Perfino padri modello e mogli insospettabili. Tutte persone a cui noi stessi spesso stringiamo la mano, a volte baciandogliela anche, offriamo la nostra fiducia e per cui, addirittura, ci prostituiamo intellettualmente. Li troviamo tutti assieme, stretti come animali in un carro bestiame, in questo grande carrozzone che noi chiamiamo “bene”, dove si infrangono promesse e si pronunciano parole vuote, buone solamente a riempire bocche e a sfamare orecchie pigre.


Che mi dite di questo libro, lo conoscevate?
Ciaooooooo ^___^

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